ELISA ASNAGHI – OSTETRICA

Perché è così importante l’allattamento al seno? Qual è il motivo per cui se ne parla tanto ed è stata scritta cotanta letteratura a riguardo?

L’allattamento materno rappresenta il naturale proseguimento della gravidanza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l‘UNICEF promuovono da sempre l’allattamento al seno, informando gli operatori sanitari e le mamme stesse sui vantaggi che questo comporta:

  • rappresenta dal punto di vista nutrizionale il miglior alimento possibile per il bambino
  • rafforza e consolida il legame tra mamma e neonato
  • apporta benefici per la salute sia del bambino sia della mamma

 

Vediamo di seguito le principali caratteristiche del LATTE MATERNO:

1. UNICO

Il latte di ogni mammifero è specie-specifico cioè risponde ai bisogni specifici di quella specie. I vitelli, per esempio, crescono rapidamente con grandi muscoli ed ossa, mentre i cuccioli dell’uomo lentamente e con rapido sviluppo del cervello.

Il latte di una madre è l’alimento ideale per soddisfare i bisogni di crescita del bambino. Inoltre il latte si adatta in modo perfetto ai bisogni individuali di ogni bambino, cambia secondo le sue necessità ed è sempre pronto all’uso!

2.  PROTETTIVO

Il sistema immunitario del bambino non è completamente sviluppato alla nascita e matura progressivamente nei primi anni di vita. L’allattamento al seno conferisce protezione al bambino:  lo protegge dalle infezioni, riduce il rischio di allergie e altre patologie come il diabete e l’obesità infantile.

Quando la madre produce anticorpi (es. durante un’infezione) questi passano nel latte e con esso al bambino.

Il latte materno è composto da cellule vive che favoriscono la crescita delle pareti cellulari nell’intestino aiutando cosi lo sviluppo di una barriera protettiva per microrganismi ed allergeni.

3. NUTRIZIONALMENTE ADEGUATO

Il colostro o primo latte è un liquido giallognolo, denso e appiccicoso prodotto dalle ghiandole mammarie nei primi giorni dopo il parto. Esso rappresenta la prima immunizzazione del neonato contro molti virus e batteri, aiutando la colonizzazione dell’intestino con batteri buoni. Esce in quantità molto piccole adattandosi alle dimensioni dello stomaco e alla funzionalità dei reni del neonato.

Il latte maturo segue al colostro e contiene tutti i nutrienti principali: proteine, carboidrati, grassi, vitamine, minerali ed acqua, nelle quantità necessarie a soddisfare i bisogni del bambino. Esso cambia in relazione all’ora del giorno, alla durata della poppata, ai bisogni del bambino, alla sua età e agli agenti infettivi (virus, batteri) con cui è entrata in contatto la madre.

 

Potenzialmente tutte le donne possono produrre latte materno; mentre sono rare le cause fisiopatologiche che lo impediscono. La paura immotivata di non essere in grado di nutrire il proprio figlio è il principale ostacolo all’avviamento dell’allattamento materno. Pertanto il sostegno da parte degli operatori sanitari e dei familiari risulta spesso determinante.

A questo scopo OMS e UNICEF hanno redatto un decalogo per il successo dell’allattamento materno.

I 10 PASSI PER GLI OSPEDALI AMICI DEI BAMBINI:

1. Definire un protocollo scritto per la promozione dell’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario.

2. Addestrare il personale sanitario affinché possa mettere in pratica tale protocollo.

Allattamento materno Elisa Asnaghi3. Informare le donne già durante la gravidanza sui vantaggi e sulla conduzione dell’allattamento al seno.

4. Mettere il neonato a contatto pelle a pelle con la mamma immediatamente dopo la nascita, favorendo l’attacco al seno.

5. Mostrare alle mamme come allattare e come mantenere la produzione di latte anche in caso di separazione dal neonato.

6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, salvo indicazioni mediche.

7. Praticare il rooming-in, permettere cioè alla madre e al bambino di restare insieme 24 ore su 24 durante la permanenza in ospedale.

8. Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta, cioè tutte le volte che il bambino lo richiedesse.

9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti durante il periodo dell’allattamento.

10. Favorire lo stabilirsi di gruppi di sostegno all’allattamento al seno ai quali le mamme possano rivolgersi dopo la dimissione dall’ospedale.

 

L’OMS raccomanda l’allattamento materno esclusivo fino ai 6 mesi di età.

Dopo l’introduzione degli altri alimenti si raccomanda la prosecuzione  dell’allattamento al seno fino al secondo anno di vita ed oltre.