MAYA FEDELI – BIOLOGA RICERCATRICE
Il gruppo sanguigno e il fattore Rh di un bimbo possono lasciarci interdetti perché magari sono completamente diversi da quelli di entrambi i genitori. Prima che matrimoni duraturi finiscano con l’accusa di tradimenti inesistenti è bene conoscere un pochino più a fondo la genetica che sta alla base di tutto ciò. Potremo così risparmiare i soldi dell’avvocato divorzista!
Partiamo col dire che il gruppo sanguigno (A, B, 0, AB) e il fattore Rhesus o Rh (+ o –) sono elementi distinti, dati da pezzi diversi del DNA che il bambino riceve da mamma e papà e quindi vengono ereditati distintamente l’uno dall’altro.
Il gruppo sanguigno AB0
Dire che si ha gruppo 0 significa semplicemente che la superficie dei nostri globuli rossi è “nuda” e non vi sono presenti né “particelle” (antigeni eritrocitari) di tipo A né di tipo B. Se invece si è gruppo AB vuol dire che abbiamo entrambi i tipi di particelle, così come se si è A oppure B si avranno solo particelle A oppure B.
Geneticamente parlando la situazione è un pochino più complessa. Ogni bimbo che nasce eredita metà patrimonio genetico dalla mamma e metà dal papà. Per ogni singolo gene, quindi avremo due copie (dette alleli), una di origine materna e una paterna. Il gruppo 0 è dato da due alleli “nulli”, senza particelle A o B. Chi è AB avrà un allele A e uno B. Chi è A, può essere sia portatore di due copie di A sia avere un allele A e uno “nullo”. Questo basterà a far sì che i globuli rossi abbiano la particella A sulla superficie. Stesso discorso vale per B.
Riassumo in tabella usando il nome scientificamente corretto: i per l’allele nullo, IA per A, IB per B:
Gruppo | Allele 1 | Allele 2 |
0 | i | i |
A | IA | IA oppure i |
B | IB | IB oppure i |
AB | IA | IB |
Visto che abbiamo detto che ogni bimbo eredita un solo allele dalla mamma e uno dal papà le combinazioni saranno molteplici e il gruppo ottenuto varierà a seconda di come si combineranno:
Gruppo della mamma | |||||
0 | A | B | AB | ||
Gruppo del papà | 0 | 0 | A , 0 | B , 0 | A , B |
A | A , 0 | A , 0 | A , B , AB , 0 | A , B , AB | |
B | B , 0 | A , B , AB , 0 | B , 0 | A , B , AB | |
AB | A , B | A , B , AB | A , B , AB | A , B , AB |
Il fattore RH
Lo stesso discorso vale per il fattore Rh. Un genitore Rh + può essere geneticamente +/+ oppure +/-, poiché basta avere una sola copia + per risultare Rh+. Al contrario un genitore Rh – sarà necessariamente –/–. Vediamo anche qui le combinazioni possibili:
Rh della mamma | |||
+ | – | ||
Rh del papà | + | + , – | + , – |
– | + , – | – |
In questo modo, da genitori di un dato gruppo e un dato Rh capiamo ora come possa nascere un bimbo ‘con un gruppo tutto suo’!
Incompatibilità AB0
Parliamo ora brevemente delle incompatibilità di gruppo sanguigno o fattore Rh tra la madre e il figlio che porta in grembo. Anche qui il discorso è diverso nei due casi. Per quanto riguarda il gruppo sanguigno AB0, nel caso di gruppo diverso tra mamma e bambino si può verificare una condizione benigna che porta a ittero neonatale. Essa è dovuta alla presenza di anticorpi materni contro le particelle A o B sui globuli rossi del bambino. Infatti il sistema immunitario della madre non le riconosce come “normali”, visto che la madre ne è priva (esempio: mamma 0, bimbo A). Al momento del parto può avvenire l’ingresso nel circolo sanguigno del neonato di sangue materno, contenente questi anticorpi. Ne conseguirà la distruzione dei globuli rossi del bambino e il rilascio di una molecola detta bilirubina. La bilirubina accumulandosi renderà la pelle e gli occhi del bambino un po’ giallini. Si parlerà in questo caso di ittero neonatale. Ma niente paura: una bella lampada abbronzante e il neonato tornerà a un colorito più sano!
Incompatibilità RH
L’incompatibilità Rh è invece più problematica e si manifesta quando la madre è Rh- e il feto Rh+. Al primo parto, con il già descritto scambio di sangue tra mamma e figlio, la madre sviluppa anticorpi contro il fattore Rh, che anche in questo caso il sistema immunitario della madre (che ne è priva) vuole combattere in quanto lo vede come qualcosa di “alieno”. Il vero problema sorgerebbe a una successiva gravidanza. Questi anticorpi infatti, passando la placenta, potrebbero nuocere gravemente a un altro feto Rh+, distruggendone i globuli rossi e provocando danni neurologici conseguenti all’accumulo di bilirubina. Per fortuna al giorno d’oggi le madri Rh- al primo parto di un figlio Rh+ vengono trattate con la famosa profilassi. Essa consiste in una “puntura” di immunoglobuline contro il fattore Rh, le quali “nascondono” l’Rh di origine neonatale al sistema immunitario materno e impediscono la formazione di questi anticorpi potenzialmente così dannosi.
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