DR.SSA ERICA CONSONNI –  PEDAGOGISTA

Settembre è il mese dell’inserimento al Nido e alla Scuola dell’Infanzia.

É un mese di grandi cambiamenti per i bambini! C’è chi entra al Nido, chi alla Scuola dell’Infanzia e chi è diventato ‘grande’ e inizia il suo percorso alla Scuola Primaria.

L’inserimento al Nido e alla Scuola dell’Infanzia rappresenta il primo passo di un’esperienza educativa che si svolgerà anche al di fuori del contesto familiare. Un passaggio importante per ogni bimbo verso l’autonomia e la socializzazione. Inoltre questo momento segna spesso la sua prima ufficiale separazione dalla famiglia, l’adattamento ad una nuova realtà e la costruzione di nuovi legami affettivi.
Sappiamo, ormai, che l’inserimento non coinvolge direttamente solo il bambino ma anche i genitori che lo accompagnano, e porta con sé una serie di emozioni, dubbi, domande, ansie e preoccupazioni. La prima è sicuramente quella di riuscire ad affidare il proprio bambino ad una persona “estranea” con cui è importante instaurare un rapporto di fiducia. La seconda riguarda l’ansia di separazione che inizialmente provoca preoccupazione e insicurezza e l’emersione di possibili paure. Ad esempio la paura che il bambino non venga capito, specie se molto piccolo.
Per questo trovate qui di seguito una serie di consigli e suggerimenti su come affrontare questo importante momento insieme al vostro bambino nel modo più sereno possibile.

 

1) RACCONTARE COSA SUCCEDERA’

Nel periodo precedente all’ingresso al Nido o alla Scuola è molto importante raccontare al bambino che cosa accadrà. Si può portare il bambino davanti all’edificio e spiegargli che quella è la scuola dove andrà dopo le vacanze. Tutto questo predispone la mente del piccolo ad affrontare la nuova esperienza e aiuta entrambi, mamma e figlio, a integrare bene il cambiamento. Un altro modo, specie per i più grandi, è preparare con loro il corredo. Prendere una scatola e insieme inserire ciò di cui avranno bisogno li aiuta a capire nel concreto, facendone esperienza attiva, che il momento dell’inizio della scuola è vicino e che quelle sono le sue cose, che gli serviranno.

2) ESSERE POSITIVI

E’ indispensabile non trasmettere ansia o timori al bambino. Ricordiamoci che i bambini sono molto empatici e leggono le nostre emozioni. Affrontare la novità, esprimendo ad alta voce un messaggio positivo e mostrandosi entusiasti ed emozionati per il grande evento, è sicuramente di aiuto. Il messaggio che dobbiamo far passare è “Ti porto in un posto sicuro dove ti divertirai e potrai giocare con altri bambini, la mamma sa che lì tu starai bene”. Dire così serve al bambino, ma anche alla mamma. E’ altrettanto importante ripetere al piccolo quanto bene gli si vuole, anche se la mamma va via e lui resterà al Nido o a Scuola.

3) UN RITUALE SPECIALE

Costruire un rituale quotidiano legato al Nido o alla Scuola è importante per aiutare il bambino ad essere consapevole del momento che sta vivendo e per dargli sicurezza. L’ideale sarebbe lasciargli qualcosa della mamma durante il momento del distacco (un foulard, un portachiavi, un adesivo…) oppure svolgere un azione/gesto che sarà sempre quello (due bacini, un disegno con lui). Dopo un po’ sarà proprio il bambino a richiederlo perché sa che lo prepara al distacco e sarà così più sereno. Questo rappresenta anche un modo per portare un “pezzetto di mamma” dentro il Nido o a Scuola.

4) NEMICA FRETTA

Nel corso del primo periodo al Nido o alla Scuola, compatibilmente con le situazioni di vita e lavoro, il genitore non dovrebbe mai avere fretta (evitando ogni forzatura) e rispettare invece i tempi unici del bambino. Non esiste un tempo prestabilito per il periodo di inserimento ma bisognerebbe rispettare i tempi dei bambini. Di solito le strutture indicano in media 2 settimane, ma chi può esserne sicuro? Se il bambino non è ancora pronto, forzarlo o seguire un calendario prestabilito non ha alcun senso.

Anche se il bambino ha già vissuto l’esperienza del Nido, la Scuola è un luogo nuovo e per lui sconosciuto. Lasciamogli il tempo di abituarsi, senza avere fretta e senza far paragoni con gli altri bambini. Non è detto che si lanci subito verso il gioco e verso gli altri, dipende tutto dalla sua personalità e dal suo carattere. Questi comportamenti “evitanti” non sono da concepire come allarmanti pensando che il bambino non si trovi bene, ma sono da rispettare, aspettando che il bambino acquisti fiducia nel nuovo ambiente.

5) SALUTIAMOLO CON IL SORRISO

Nel corso dell’inserimento, quando arriva il momento di lasciare il bimbo un po’ da solo in sezione, è opportuno che lui abbia capito bene che la mamma si sta allontanando.
Il concetto di ‘prima’ e ‘dopo’ (o ‘fra poco’) non ha senso per i più piccoli, è troppo astratto, loro non sanno leggere l’orologio! Meglio utilizzare un’azione che la mamma andrà a svolgere e che, secondo l’esperienza del bambino, richiami un tempo breve. Ad esempio: “Ciao, la mamma va a prendere un caffè e torna qui!” oppure “Ho dimenticato il cellulare in macchina, vado a prenderlo e torno”.

Nel momento del distacco è importante che la mamma sia serena e che sia lei a porgere il bambino verso l’educatrice. Controproducente è chiedere all’educatrice di prendere il bambino e strapparlo via dalle braccia della mamma. In questo modo, il bambino, potrebbe vivere il momento come rifiuto da parte della mamma senza capirne il motivo. Di conseguenza vedrebbe l’educatrice in modo negativo perché è colei che l’ha preso e portato via dal genitore.

Anche più avanti, a fine ambientamento, il richiamo al ritorno è sempre importante. Ad esempio “la mamma va al lavoro, dopo la nanna vengo a prenderti” oppure “dopo la nanna viene X a prenderti” nel caso ci sia un’altra persona. Anche in questo caso, il bambino sa cosa aspettarsi e il fatto di indicare il momento “dopo la nanna” lo aiuta capire il senso della sua giornata.

6) SE PIANGE E NON SI CALMA?

Il pianto non è una cosa negativa come tanti genitori pensano. E’ vero, con il pianto il nostro bambino ci esprime il suo disagio, ma è una reazione spontanea e corretta perché indica che il bambino sta capendo che qualcosa è cambiato e la nuova situazione non è ancora sotto il suo controllo. Diffidate dai bambini che non piangono durante l’inserimento: prima o poi la crisi arriva ed è sana e naturale.

La mamma non deve scappare via se il bimbo piange, ma porsi alla sua altezza, guardarlo negli occhi e rassicurarlo che tornerà in un determinato momento della giornata. La tipica frase “torno tra 10 minuti, non piangere!”, crea solo disorientano e aspettativa che il bambino non riesce né a sostenere né a quantificare perché non possiede ancora il senso del tempo.

Se il piccolo continua a piangere, a un certo punto, dopo saluti e coccole, bisogna farsi forza e andare via. Non si può restare lì tutto il giorno! Come mamme, dobbiamo accettare i tempi del nostro bambino e pensare che piano piano, il piccolo apprezzerà il nuovo ambiente come parte della propria quotidianità.

7) IL MIO ORSACCHIOTTO!

E’ giusto che il bambino porti con sé il suo pupazzetto preferito (oggetto transizionale). Già a casa, in alcuni momenti della giornata, questo oggetto ha per lui una funzione confortante, ad esempio, quando deve dormire.
Questo oggetto così speciale aiuta il bimbo a vivere con più serenità le nuove routine del Nido e della Scuola. Quando ne avrà bisogno lo cercherà anche nel nuovo ambiente. Attenzione a non dimenticarlo!

ASILO NIDO SCUOLA

8) LA FIDUCIA VERSO LE EDUCATRICI

Mamma e bambino devono avere il tempo di entrare in confidenza con le educatrici e l’ambiente. La fiducia verso la struttura è infatti fondamentale ma non si può certo pretendere che sia immediata. Il periodo dell’inserimento offre anche la possibilità di gettare le basi e alimentarla.

Per un sereno inserimento e per dare sicurezza al bambino la mamma deve fidarsi e affidarsi completamente al personale della struttura che ha scelto per lui. E’ importante non vivere la competizione tra le proprie competenze e quelle dell’educatrice, nessuno è lì per giudicarvi.

9) DAL NIDO…ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Anche il momento di passaggio dal Nido alla Scuola dell’Infanzia è a volte investito di domande, dubbi e paure. In questo caso, la preoccupazione principale riguarda le difficoltà che potrebbero sorgere per il cambio di scuola e di compagni. I bambini che hanno vissuto l’esperienza del Nido, in molti casi, sapranno stupire mamma e papà per la facilità di adattamento perchè quel “mondo” fatto di regole, routine e bambini è già stato vissuto dal bambino!

10) RACCONTAMI COSA HAI FATTO OGGI…

E’ bello ed importante che il genitore sia partecipe della giornata del bambino che, senza forzare la situazione, può raccontare ciò che ha fatto e vissuto durante la sua giornata. Ci sono bambini che non amano raccontare. Aspettiamo e rispettiamo i loro tempi. Possiamo aiutarli raccontando anche noi la nostra giornata o magari proporre l’argomento in un momento di intimità (prima della nanna, mentre facciamo il bagnetto…).

Aiutiamolo anche ad esprimere le proprie emozioni, dandogli noi un nome e facendo domande dirette “Ti è piaciuto disegnare?”, “Ti ha fatto arrabbiare il tuo amico?” in modo che il bambino impari a decodificarle e viverle serenamente senza paure di esprimerle.