LAURA CERMINARA – LOGOPEDISTA 

Ecco la terza parte dei consigli pratici della Logopedista atti a favorire lo sviluppo del linguaggio dei nostri bambini. Vi lascio i link alla prima e seconda parte nel caso ve li foste persi.   

 

Imparare nuove parole

Intorno all’anno di vita tipicamente i bambini iniziano a dire le loro prime paroline. Ciò avviene, come abbiamo visto in precedenza, dopo una serie di tappe importanti che riguardano la comunicazione non verbale, la comprensione del linguaggio e l’intenzionalità comunicativa. 

Anche se spesso si impara a parlare rapidamente e senza sforzo, tramite la semplice esposizione al linguaggio adulto e senza alcun preciso insegnamento, può capitare che vostro figlio abbia bisogno di più tempo e di qualche accorgimento da parte vostra.

 

Cosa fare per aiutarlo ad esprimersi?

Ecco alcuni suggerimenti:

  • Usate sempre la stessa parola per indicare la stessa cosa. Per esempio, se vedendo un gatto dite “il gatto”, poi non cambiatelo subito in “micio” o “gattino”, perché sarebbe più difficile per il bambino impararle tutte.
  • Usate parole specifiche piuttosto che parole generiche come lui, questo, quello… che non aiutano a imparare nuovi vocaboli.
  • Sfogliate e leggete i libri insieme, pronunciare i nomi (animali, personaggi, oggetti)  stimola il bambino a ripeterli imitando i suoni delle parole e facendo le prime associazioni.
  • Adeguate le vostre parole a ciò che sta accadendo in quel momento, per aiutare il bambino a collegare la parola con quello che sta guardando.
  • Usate diverse tipologie di parole. E’ naturale dire ai bambini il nome delle cose (ad esempio libro, orsetto, gelato), ma loro hanno bisogno di imparare anche altri tipi di parole per esprimere altri concetti: verbi (dorme, mangia, gioca), aggettivi per descrivere (morbido, grande, dolce), luoghi (sopra, sotto, dietro, qui), emozioni (felice, arrabbiato), modi di dire (notte-notte, caro-caro), espressioni di appartenenza (è mio, è di mamma), domandine (cosa, dove).
  • Ripetete spesso le parole nuove in situazioni differenti, perché più spesso vostro figlio sente una parola e più facilmente ricorderà cosa significa. Non bisogna però assolutamente insistere affinché il bambino ripeta la parola.
  • Parlate meno. Usate frasi brevi e semplici quando parlate al bambino. Egli non può acquisire troppe informazioni tutte in una volta. Quando dite poche cose è più facile per il bambino capire e ricordare le parole che usate. Ad esempio, invece di dire a vostra figlia: “Stella, devi metterti le scarpe perché è ora di andare a prendere Bianca e Gioia che escono da scuola” potete dire, indicando l’oggetto: “Le scarpe. Metti le scarpe. Andiamo a scuola e prendiamo Bianca e Gioia”. 
  • Enfatizzate. Fate risaltare le parole importanti modulando la voce, arricchendo la melodia e giocando con i cambi di tono. Sottolineare in questo modo le parole attrae l’attenzione del bambino e lo aiuta a capirle e impararle.
  • Andate piano. Rallentate il vostro modo di parlare con il bambino per dargli il tempo di capire quello che state dicendo.
  • Presentate visivamente. I bambini piccoli imparano più in fretta le parole quando possono vedere ciò di cui state parlando. Ci sono tre modi di dare aiuti visivi:
    • Mostrare o indicare ciò di cui state parlando,
    • Aggiungere azioni o gesti alle parole che usate,
    • Usare immagini delle cose che denominate (quando gli oggetti reali non sono a portata di mano, ad esempio, se parlate dello zio che non è presente, fategli vedere una fotografia).

 

Quando si può dire che il bambino ha acquisito una parola?

All’inizio il bambino imiterà una parola, dicendola solo quando la sente dire. La sua imitazione può non avere nulla in comune con la parola reale, ma nella sua mente, lui sta pronunciando. Alcuni bambini imitano le parole per un lungo periodo, poi iniziano a dirle da soli. Si può dire che il bambino ha acquisito una parola quando la dice almeno tre volte in tre differenti situazioni senza averla appena ascoltata.

 

Fate in modo che vostro figlio senta le sue parole pronunciate correttamente

Quando i bambini imparano a parlare, ci sono molte parole che sono difficili da dire per loro. Se vostro figlio dice una parola, ma sbaglia la pronuncia, rispondete ripetendo la parola pronunciata correttamente. Per esempio, se indica la bottiglia d’acqua e dice “du du” rispondete dicendo “Ah ecco l’acqua”, “l’acqua buona”. Non c’è bisogno di dirgli che non dice la parola in modo corretto o di chiedergli di pronunciarla ancora. Questo potrebbe urtare la sua sensibilità, mentre fargli sperimentare esperienze positive lo incoraggerà nel parlare. Imparare a pronunciare correttamente le parole richiede un lungo tempo.

Una volta che vostro figlio userà circa 50 parole o gesti, dovrebbe essere pronto per combinarle in frasette di due parole. A questo punto potrete aiutarlo ampliando quello che lui vi dice. Per farlo imitate le parole che pronuncia e aggiungetene una, due o più, enfatizzandole per aiutarlo a capire e, col tempo, a ripeterle. Ad esempio, se mangiando una mela lui dice: “mela”, voi potete rispondere: “Sì, la mela rossa”, oppure “la mela buona”, o anche “mangi la mela”.

Quando utilizzate un linguaggio più ampio con il bambino, non solo stimolate in lui nuove parole, ma anche nuove idee.

In questa fase dello sviluppo linguistico il rimodellamento è perfetto per coadiuvare le capacità del vostro bambino nel dire frasi sempre più complesse. Per esempio, se lui dice: “papà a tutù a aoro” (il papà con la macchina va a lavoro), l’adulto dovrà ripetere la frase corretta e per intero: “a sì? Il papà con la macchina va al lavoro? Bravo è proprio così!”. Il bambino sarà molto soddisfatto di essersi espresso bene e di essere stato capito. 

Un piccolo incoraggiamento che ci costa così poco è molto prezioso per i nostri figli. 

 

Fonte:

J. Pepper, E. Weitzman (2017) Parlare un gioco a due, The Hanen Program