STEFANOS VOURTSIS – CHIRURGO ESTETICO
Diventare mamma è un’esperienza bellissima che porta però con sé qualche cambiamento fisico non tanto gradito. Uno di questi è la diastasi dei retti addominali.
Durante la gravidanza i muscoli e il tessuto connettivo della pancia si stirano per poter creare uno spazio comodo per la crescita intrauterina del bambino. In alcune mamme questa condizione rientra completamente nell’arco di 6-8 settimane. In quelle meno fortunate l’allontanamento dei muscoli retti addominali rimane e si parla di diastasi. Si tratta di una condizione che porta ad un’instabilità della parete addominale (core) con possibili conseguenti mal di schiena nonché il classico aspetto di pancia postpartum.
La diastasi dei retti addominali può migliorare o guarire con specifici esercizi di stabilizzazione del core. La prima cosa da fare è verificare il grado di separazione dei muscoli. Stando sdraiate in posizione supina provate ad alzare la testa e le spalle per qualche centimetro contraendo l’addome e posizionate le vostre dita all’interno dell’incavo dell’ombelico. Se le dita affondano facilmente tra i muscoli addominali, vuol dire che è presente un certo grado di diastasi. Facendo scivolare le dita verso l’alto e verso il basso potete individuare delle zone più o meno diastasate.
Rendersi conto del grado di separazione può aiutare la mamma a monitorare il miglioramento dopo un periodo di esercizio.
Attenzione!
Ci sono esercizi che vanno assolutamente evitati. I classici esercizi addominali che si fanno in palestra, più utili ad un marine (crunches, sit-ups e planks) che ad una mamma, trascinano le fibre muscolari e fasciali più deboli portando ad un peggioramento della diastasi.
Il primo esercizio dopo sei settimane dal parto, molto semplice, è un esercizio di respirazione.
In posizione supina con le gambe piegate e la schiena dritta sul pavimento provate a fare dei respiri profondi. Durante l’espirazione contraete la muscolatura addominale. Dovreste avere la sensazione di schiacciare l’ombelico sulla colonna vertebrale (fig. 1). Questo movimento può e deve essere fatto alcune decine di volte in più momenti nell’arco della giornata. Questa tecnica sarà fondamentale anche per il resto della serie di esercizi.
Fig. 1
Il secondo esercizio consiste nel ruotare in su la pelvi portandola verso la cassa toracica. La posizione di partenza è la stessa di prima e la colonna vertebrale rimane ben aderente al pavimento. L’estensione del movimento è minimo ma rafforza sia gli addominali che i muscoli del pavimento pelvico (fig. 2)
Fig. 2
Qui di seguito trovate una guida agli esercizi utili per guarire dalla diastasi dei muscoli retti addominali:
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